Concetti di ARMONIA per SUONARE IL BASSO
Molto spesso quando sentiamo parlare di Armonia ci viene la pelle d’oca: “tutti concetti difficili, pieni di roba da musicisti seri … mmmmm, non fa per me”.
Più volte ho provato ad approcciarmi al mondo dell’Armonia, ma ne sono uscito quasi sempre sconfitto, fino al momento in cui, anche grazie al Web, sono riuscito a trovare un approccio mentale molto pratico, che mi è di grande aiuto durante le mie scorribande musicali da appassionato.
L’approccio pratico non può comunque fare a meno dell’utilizzo di alcuni concetti più strettamente “teorici”.
Evidentemente questo articolo non ha la pretesa di voler essere un compendio dotto e accademico, non è un “trattato” sull’armonia. E’ semplicemente una introduzione pratica ai concetti di armonia, che già da soli ritengo siano molto utili per suonare il basso in modo più consapevole.
Prima di iniziare a leggere questo articolo, ti suggerisco di dare una ripassata agli Intervalli leggendo questo articolo qui.
Non preoccuparti … aspetto qui.
Fatto?
Bene. Allora iniziamo.
Suggerimenti per la lettura
Non è stato facile decidere come impostare l’articolo. Alla fine ho scelto per una soluzioni che ha favorito la schematizzazione.
Mi sento di suggerirti di leggere prima tutto l’articolo, in modo da acquisire tutti i concetti, anche se magari non ti saranno tutti chiari. Poi ritorna a leggerlo di nuovo, certi concetti che ti sono sembrati poco chiari, sulla base di ciò che avrai appreso dalla lettura precedente ti si chiariranno.
E poi non dimenticare che sono sempre a disposizione 😉
Melodia ed Armonia
Per prima cosa facciamo una importante distinzione.
Armonia e melodia possono essere considerati come due grandi amici che hanno diverse cose in comune.
La nostra performance strumentale, oltre ad avere a cuore la ritmica ed il groove della musica, ha anche una importante componente melodica. Conseguentemente non possiamo tralasciare completamente l’aspetto armonico della musica, dato che questo va a braccetto con la componente melodica.
Dai una occhiata a questo semplice motivetto dal titolo “Brilla, brilla mia stellina” e soprattutto ascolta il file audio.
Come approccio istintivo ed immediato, cos’è che è Melodia e cosa Armonia?
Potresti semplicemente considerare Melodia tutto quello che puoi cantare o fischiettare da solo. Conseguentemente, tralasciando l’aspetto ritmico/percussivo, il resto è evidentemente Armonia.
A conferma di quanto detto, prova ad ascoltare i singoli file audio.
Melodia:
… e questo puoi fischiettarlo.
Armonia:
… mmm, questo da solo credo sia più complicato da riprodurre con la nostra voce o il nostro fischiettare.
La melodia sulle basse frequenze
Facciamo un altro esempio. Questa volta più pertinente con il suonare il basso.
Prendiamo un frammento di You’re My Best Friend dei Queen e ascoltiamo il file audio.
Regoletta generale
Quello che leggi in chiave di basso è la “nostra” melodia a bassa frequenza, mentre, come per “Brilla, brilla mia stellina”, il resto (la tastiera) è armonia.
Se guardiamo a come sono scritte le note nel pentagramma di “Brilla mi stellina”, possiamo affermare che:
- quando parliamo di melodia stiamo “pensando la musica in orizzontale”;
- quando parliamo di armonia stiamo “pensando la musica in verticale”;
Considerazione forse banale, ma efficace per ricordare i concetti.
Max, ma prima mi hai detto che Melodia ed Armonia sono amici? Ma in che senso?
Ti confermo la loro amicizia, nel senso che si influenzano l’uno con l’altro. Fidati. Continua a leggere e tutto sarà più chiaro.
Ti anticipo che l’armonia può condizionare la melodia. La stessa melodia, con accordi diversi, acquisisce un “colore” del tutto diverso.
Ripeto, più avanti potrai ascoltare con le tue orecchie quanto sto dicendo qui.
Gli accordi nella musica Pop e Rock, ma più in generale nella musica occidentale, non vengono combinati in modo casuale. Rispondono invece ad alcuni principi base che guidano nell’uso degli accordi ma che non vanno considerati come uno schema rigido da rispettare. Sono appunto delle linee guida. Altrimenti avremmo tutte canzoni armonicamente identiche.
Il Sistema Tonale
L’insieme di questi principi e linee guida formano il Sistema Tonale. Non sono qui per disquisire di aspetti formali. Per cui, lasciamo subito da parte le terminologie accademiche e riprendiamo la nostra canzoncina per bambini.
Subito dopo ti riporto anche la scala di DO.
Che nota c’è ad inizio e fine melodia?
Sono entrambe DO, che poi è la prima nota della scala riportata qui su.
Quello che mi interessa osservare è che questa nota DO, in funzione degli accordi sottostanti, trasmette un senso di compiutezza, di stabilità.
Nota: tensione e risoluzione sono i due concetti chiave che muovono tutta l’armonia musicale. Sono concetti che specie all’inizio possono sembrare poco chiari e soprattutto non facilmente percepibili a livello di sensazione musicale vera e propria. Con l’esperienza, la conoscenza e l’ascolto le cose poi miglioreranno certamente.
Bene. Questa nota così forte e stabile è la famosa Tonica su cui molto spesso ci concentriamo noi bassisti ed è appunto la prima nota, il I (primo) grado della scala (nel nostro caso DO).
Per non fare la fine dei bassisti protagonisti dei meme scherzosi che girano sul web, devi però andare avanti.
Infatti ogni nota della scala, ogni grado, avrà un nome ed una funzione specifica:
- I grado = TONICA
- II grado = SOPRATONICA
- III grado = MEDIANTE
- IV grado = SOTTODOMINANTE
- V grado = DOMINANTE
- VI grado = SOPRADOMINANTE
- VII grado = SENSIBILE
Il ruolo dei “gradi”
Armonizzazione della scala
In realtà, per comprendere appieno qual è il ruolo dei diversi gradi, è più semplice ricorrere ai diversi accordi che possono essere costruiti sui singoli gradi della scala.
Nota: preferisco non trattare in questo articolo la teoria che c’è dietro la costruzione degli accordi, per non rendere la lettura troppo pesante. Resta in contatto però … prossimamente pubblicherò un articolo specifico sull’argomento.
Quando vogliamo costruire gli accordi sui gradi di una scala si dice che stiamo “armonizzando” la scala.
Qui sotto ecco gli accordi a quattro voci (quadriadi) relativi alla scala maggiore di DO (C).
Volendo limitarci all’armonizzazione per triadi (tre note) puoi semplicemente considerare questo schema:
I – ii – iii – IV – V – vi – vii m7(b5)
*i numeri romani minuscoli indicano accordi minori
Nei brani Pop e Rock posso tranquillamente dirti che gli accordi più utilizzati sono quelli dal I al VI grado. L’accordo semidiminuito sul VII grado invece non trova grande utilizzo.
Accordi Principali e Secondari
Altra importante premessa (non ti stufare! Lo so, sono concetti un po’ astratti, ma sono semplici, molto utili e soprattutto necessari) gli accordi costruiti sul I, IV e V grado sono definiti come accordi Principali.
Il motivo è presto detto: insieme contengono tutte le note della scala.
- I (DO) = DO, MI, SOL
- IV (FA) = FA, LA, DO
- V (SOL) = SOL, SI, RE
Questo significa che potremmo costruire l’armonia di una intera melodia facendo uso solo di questi tre accordi principali.
Ogni accordo principale è il padrone di casa di tre famiglie che conterranno, oltre allo stesso accordo principale, anche altri accordi, detti secondari, secondo questo schema:
- Area di Tonica: I – iii – vi
- Area di Sottodominante: IV – ii
- Area di Dominante: V – vii
*nel considerare i diversi accordi maggiori e minori, ricorda che siamo sempre nel modo maggiore della scala di DO
Puoi facilmente intuire come gli accordi all’interno delle diverse aree avranno funzioni simili e potranno sostituirsi gli uni agli altri per dare colore ed intenzione diversa alla melodia.
Questo schema è costruito distinguendo con i tre colori le tre aree di Tonica. Sottodominante e Dominante.
Ogni accordo è situato intorno ad un cerchio che rappresenta esattamente la posizione dei diversi accordi in base al “Circolo delle V”.
Le frecce invece indicano la naturale tendenza a muoversi dell’armonia dalla Tonica alla tensione (IV e V grado) per poi tornare (risolvere) sulla Tonica.
“I” grado
In precedenza, ti ho evidenziato che la Tonica è quella che crea una sensazione di stabilità nella musica.
Facciamo un piccolo giochino semplice e veloce. Mettiti alla prova. Ascolta questa sequenza di accordi e cerca di riconoscere dove cade il primo grado.
Riconosciuto dov’è?
Verifica qui di seguito la risposta
Altra cosa che mi sento di dirti è che una canzone Pop o Rock con tutta probabilità partirà su un accordo di I grado, ma soprattutto terminerà su tale accordo, proprio perché questo è l’accordo che ci fa esclamare: “ahhhh, il brano è finito!”.
Proviamo a dare uno sguardo e soprattutto un ascolto alla rivisitazione che ho fatto della nostra canzoncina “Brilla, brilla mia stellina”:
E’ evidente come il Re bmaj7 (Dbmaj7) non sia l’accordo di Tonica e quindi conclusivo. Invece, nel momento in cui l’armonia atterra sul DO (C) finale, ecco che ci sentiamo musicalmente appagati.
Sentito che forza risolutiva ha quel bel DO basso alla fine?
Una sola nota bassa e chiudiamo alla grande il brano. Abbiamo veramente un gran “potere musicale” noi bassisti 😀
II grado
Il secondo grado appartiene all’Area di Sottodominante. Questo fa si che il suo utilizzo potrà essere quello di sostituto del IV grado.
Quante volte avrai sentito parlare del giro di DO. Bene. Hai mai approfondito?
Vediamo velocemente. Il giro di DO è formato da:
DO – LA m – RE m – SOL (7) = I – vi – ii – V
Premesso che arrivando a fine articolo sono sicuro ti si chiarirà tutto, ti anticipo che il ii grado non a caso precede il V grado. Puoi considerarlo come accordo di pre-cadenza … brutto detto così, ma rende l’idea.
Con il ritorno sulla Tonica si crea la cadenza ii – V – I. Prova a parlare ad un jazzista del ii – V – I e vedrai che succede 😀
L’appartenenza all’Area di Sottodominante ne suggerisce un possibile uso anche prima o dopo il IV grado.
III grado
Il III grado della scala è quello che determina il modo “maggiore o minore” della scala.
Come puoi vedere, nella scala di DO minore la terza nota della scala ha un bemolle davanti. In questo modo tra Tonica e Terza si crea una distanza di un tono e mezzo (anziché due come nel caso della scala maggiore) e pertanto la terza sarà minore e con essa l’intera scala sarà considerata minore.
Il III grado è un accordo secondario dell’Area di Tonica.
In realtà è un accordo un po’ ambiguo.
E’ composto dalla triade MI – SOL – SI. La Tonica è formata dalla triade DO – MI – SOL. Entrambi gli accordi hanno quindi 2 note in comune (MI e SOL).
Allo stesso tempo però, il MI m (grado III della scala maggiore di DO) è anche la relativa minore del SOL (V grado).
Questo significa che puoi considerare il iii grado al confine tra Area di Tonica e Area di Dominante.
Hai già lasciato un Mi Piace all’articolo? Lo hai condiviso? Se non lo hai ancora fatto ti chiedo un piccola ricompensa per il grande lavoro fatto 😉
IV grado
Il quarto grado è un accordo Principale ed è denominato di “sottodominante”. Poiché nessun termine è casuale, sottodominante sta ad indicare che viene prima della dominante.
Come vedremo tra pochissimo, la dominante (V grado) è un accordo che ha grandissima energia, nel senso che è quello che più degli altri ci riporterà verso la Tonica.
In una sequenza di accordi, il IV grado molto spesso precederà il V grado, in un crescendo di tensione prima della risoluzione sul I grado, come da schema a tre aree che ti ho postato più in alto..
Ma non è tutto.
Una sequenza di accordi, specie in un brano Pop/Rock, è generalmente composta da una cellula fondamentale di 4 accordi di questo tipo:
Quindi avremo la Tonica come primo accordo, altri due accordi di transizione e alla fine un accordo che ci riporterà sulla Tonica, denominato accordo di Cadenza.
Ottimo.
Il IV grado molto spesso fungerà proprio da unico accordo di Cadenza. Il suo effetto è meno forte rispetto alla cadenza V – I che vedrai tra poco.
Per completezza ti segnalo che la cadenza IV – I è denominata Cadenza Plagale.
Proprio a causa delle minore forza del IV rispetto al V, il suo utilizzo come accordo di cadenza è più frequente al termine di sequenze di accordi brevi. Per quelle più lunghe si preferisce l’utilizzo del V grado.
Che sequenza di accordi puoi costruire con il IV grado come accordo di cadenza? Semplice:
- I – V – vi – IV
La tonica è seguita dalla Dominante cui segue il ritorno sull’Area di tonica con la vi, relativa minore della Tonica, ed infine l’accordo di cadenza.
Questa è una sequenza di accordi utilizzatissima. Ascolta qui:
Ti ricorda qualche brano in particolare?
Qui di seguito solo alcuni titoli di canzoni costruite su questa cellula di accordi:
- Romeo And Juliet (Dire Straits)
- Apologize (One Republic)
- Superman (Five For Fighting)
- She Will Be Love (Maroon5)
- With Or Without You (U2)
- Country Roads (John Denver)
- So Lonely (The Police)
- I’m Yours (Jason Mraz)
- Let It Be (Beatles)
- Wherever You Will Go (The Calling)
- Cryin (Aerosmith)
- Always On My Mind (Elvis Presley)
- Birdplane (The Axis Of Awesome)
- Under The Bridge (RHCP)
- Someone Like You (Adele)
Giusto qualche brano di nessuna importanza, vero?
V grado
Oooooh! Finalmente arriviamo al V grado, la Dominante.
Altro accordo Principale, il V grado puoi considerarlo come il cucuzzolo della montagna da cui puoi scendere a valle a tutta velocità in direzione di casa (la Tonica).
La Dominante è l’accordo che più degli altri ci spinge a tornare sulla Tonica.
Non a caso la cadenza di accordi V – I è definita “Cadenza Perfetta”.
Non credo sia utile dilungarsi oltre sul V grado. E’ usatissimo e conosciutissimo.
VI grado
Il vi grado è un accordo secondario che appartiene all’Area di Tonica.
Inoltre, nel caso in esame, è la relativa minore dell’accordo di Tonica. Questo significa che potrà essere utilizzata anche per dare un colore diverso al brano … diciamo un colore più triste.
Il suo utilizzo più frequente è dopo la tonica e prima o dopo il IV ed il V grado.
Ma guarda un po’ cosa viene fuori mettendo insieme gli accordi secondo questi semplici principi:
I – vi – IV – V = DO – LA m – FA – SOL
Di nuovo il giro di DO.
Dopo l’Area di Tonica (I e vi grado) ci si muove verso il picco di tensione con il movimento IV – V, proprio come nello schema colorato di inizio articolo.
Quante canzoni sono state costruite su questo giro? Miliardi 😀
Justin Biber ci ha fatto una fortuna con Baby. Oltre 2 miliardi di views su YouTube … giusto così, per dire.
Come detto, il vi grado appartiene all’area di Tonica e quindi potresti provare a sostituire il I grado con il vi e vedere cosa viene fuori.
Questa cosa è specificamente prevista dal Sistema Tonale che definisce la cadenza così:
V – vi = cadenza di Inganno.
“Inganno” proprio perché dopo la Dominante (V grado) ci si aspetterebbe un ritorno sulla Tonica e invece si finisce sul vi grado. Questo effetto sorpresa crea interesse e spinge a continuare ad ascoltare. “Muove” la musica.
Maggiore e minore influenzeranno enormemente le sensazioni trasmesse dalla melodia e dal brano in generale.
Guarda qui. Questa è una versione rivisitata di Brilla Brilla Mia Stellina che fa uso proprio della vi al posto del I grado.
Sentita la differenza rispetto alla versione iniziale?
La melodia è esattamente la stessa. Tuttavia gli accordi sottostanti danno al brano un colore del tutto diverso e trasmetto a chi ascolto altre emozioni e sensazioni. Potrei quasi dire che questa è una versione triste di Brilla mia stellina.
Questa cosa può essere utilizzata anche per differenziare una strofa dal ritornello, utilizzando la “vi” sulla strofa ed il I grado sul Ritornello. Si dice in questo caso che il ritornello “apre” il brano, lo fa esplodere.
Ti suggerisco in proposito l’ascolto di un brano famosissimo dei Queen: “Who Wahts To Live Forever”.
La strofa inizia in La m, mentre il ritornello apre in DO. Visto?!? Facile vero? 😀
Conclusioni
Rimetto la partitura di “Brilla Brilla Mia Stellina” con una ulteriore riarmonizzazione …
… ora ascolta:
Forte, vero?! Com’è cambiato il mood, il colore del brano!
Personalmente questa è una cosa della musica che mi affascina enormemente e mi diverte da morire, anche se non sono un esperto e certe cose ci metto tempo per capirle e per metterle in pratica.
Ho realizzato questa riarmonizzazione grazie ad alcuni principi qui riportati ed ad altri che magari, se la cosa ti interessa, potrò riportare in un nuovo articolo ad hoc.
Riassumendo …
Le tre alla cadenze più utilizzate nel musica Pop e Rock sono:
V – I = cadenza Perfetta
IV – I = cadenza plagale
V – vi = cadenza di inganno
Infine
Suonare con la consapevolezza di quello che si sta facendo è tutta un’altra musica. Molto più divertente ed appagante.
Quello che ho riportato in questo articolo è semplicemente il frutto dei miei studi da amatore. Spero ti siano utili.
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